Il datore di lavoro che sospetta la finta malattia di un dipendente ha un paio di frecce al suo arco da provare. Per iniziare, nel momento in cui arriva il certificato di malattia da parte del medico curante, può richiedere la visita a domicilio al medico del lavoro. In pratica, si tratta di un medico dell’INPS, cioè l’istituto di previdenza sociale che si occupa di pagare la malattia, che va a domicilio a verificare le reali condizioni del malato.
Va da sé che una persona che è realmente malata non se va in giro ma sta a casa in convalescenza. A rigore di logica, quindi, il medico dovrebbe trovare il lavoratore in malattia a casa sua quando suona il campanello. Tuttavia, è anche vero dall’altra parte che una persona adulta ha la necessità di uscire di casa magari per andare a prendere i figli a suola, recarsi dal medico oppure in farmacia.
Ecco allora che esistono delle fasce orarie, cioè dei periodi di tempo in cui il lavoratore in malattia deve per forza essere in casa. È potenzialmente in queste fasce orarie che il medico del lavoro potrebbe passare per la visita. Finita la fascia, si è liberi di uscire.
Come inviare la visita a domicilio
Quindi, un datore di lavoro che ha un sospetto in merito a un suo lavoratore dipendente che manda un po’ troppo spesso il certificato, non deve far altro che chiamare l’INPS. Tuttavia, non è così semplice come si potrebbe pensare scoprire la finta malattia. Purtroppo, i medici di lavoro sono sempre meno e non hanno il tempo materiale per verificare tutte le segnalazioni. Va a finire che alcuni furbetti riescono a farla franca e farsi gli affari loro in giro per la città mentre dovrebbero stare a casa malati. Quello che in questo caso un datore di lavoro può fare è chiedere l’aiuto e l’assistenza a un valido investigatore privato a Roma che è esperto in questi casi.